Mi faccio un appunto.
Lo faccio pesante . Ricamato. Giusto dalla parte del cuore.
Devo ricordarmi di non sprecare affetto dove non ce' alimento che lo faccia crescere.
Non mettere amicizia, dove non ce' altro Dio che il denaro.
E' un appunto grave. Che dall'alto della mia eta' mi porta ad un paio di considerazioni.
Primo.... Non ho capito un bel nulla della vita.
Secondo .. il nome che ho adottato per il sito e' sempre ben saldo al primo posto nella top ten delle
realta' del giorno d'oggi.
Poche certezze. Poche verita'. Poca voglia di crescere. Di diventare migliori.
Ognuno stiamo bene nel nostro brodo. Ci crogioliamo dentro la nostra piccola vita.
Stando attenti a non dare troppo. A non prendere posizione. A non esporci.
Non facciamo i nomi. Non puntiamo il dito.
Non amiamo troppo. Abbiamo paura di esaurire la scorta di amore.
Si mi faccio un appunto.
Caso mai dovessi tornare.
La prossima vita, vorrei avere imparato qualcosa.
E non commettere sempre gli stessi errori:
dare a chi non vuole ricevere... cercare sincerita' ed amicizia dove non esiste.
Illudermi che non siamo tutti uguali. Pensare che chi sbaglia sia diverso.
Perche' alla fine, ci si accorge, che quando tocca a noi, facciamo le stesse scelte.
Mi ostino pero' a cercare di cambiare. Di essere almeno un poco migliore
di chi ogni volta tradisce le mie aspettative. Voglio stare un passo sopra.
Voglio guardare dall'alto in basso. Come fa' chi giudica. Ma voglio farlo consapevole
di quello che sono. E cercare di essere meglio.
Voglio essere sempre sincero. In modo da poter sperare che anche gli altri prima o poi
lo siano. E che non siano sempre le false verita' sbandierate ai quattro venti a fare testo.
Verita' che arrivano per opportunita'. Per falsa unicita'. Per comodita'. Per debolezza.
Ma vorrei invece che la gente abbia sempre la voglia di verificare, sentire i due tocchi della campana.
Vorrei che la gente pretendesse sincerita'.
Ogni volta che mi accorgo, che le persone nelle quali avevo riposto speranza, si
rivelano grette e misere nel loro essere, crude e senza cuore, senza umilta'..,quell'umilta'
che amano cosi' tanto sciaquarcisi la bocca...e sentirsi grandi... ogni volta
ci rimango male. E non posso fare altro che soffrirne. E cercare di imparare.
E cercare di trarre insegnamento.
Ed allora , mi faccio un appunto :
" Cercare di non essere come loro."
torna al sito
Lo faccio pesante . Ricamato. Giusto dalla parte del cuore.
Devo ricordarmi di non sprecare affetto dove non ce' alimento che lo faccia crescere.
Non mettere amicizia, dove non ce' altro Dio che il denaro.
E' un appunto grave. Che dall'alto della mia eta' mi porta ad un paio di considerazioni.
Primo.... Non ho capito un bel nulla della vita.
Secondo .. il nome che ho adottato per il sito e' sempre ben saldo al primo posto nella top ten delle
realta' del giorno d'oggi.
Poche certezze. Poche verita'. Poca voglia di crescere. Di diventare migliori.
Ognuno stiamo bene nel nostro brodo. Ci crogioliamo dentro la nostra piccola vita.
Stando attenti a non dare troppo. A non prendere posizione. A non esporci.
Non facciamo i nomi. Non puntiamo il dito.
Non amiamo troppo. Abbiamo paura di esaurire la scorta di amore.
Si mi faccio un appunto.
Caso mai dovessi tornare.
La prossima vita, vorrei avere imparato qualcosa.
E non commettere sempre gli stessi errori:
dare a chi non vuole ricevere... cercare sincerita' ed amicizia dove non esiste.
Illudermi che non siamo tutti uguali. Pensare che chi sbaglia sia diverso.
Perche' alla fine, ci si accorge, che quando tocca a noi, facciamo le stesse scelte.
Mi ostino pero' a cercare di cambiare. Di essere almeno un poco migliore
di chi ogni volta tradisce le mie aspettative. Voglio stare un passo sopra.
Voglio guardare dall'alto in basso. Come fa' chi giudica. Ma voglio farlo consapevole
di quello che sono. E cercare di essere meglio.
Voglio essere sempre sincero. In modo da poter sperare che anche gli altri prima o poi
lo siano. E che non siano sempre le false verita' sbandierate ai quattro venti a fare testo.
Verita' che arrivano per opportunita'. Per falsa unicita'. Per comodita'. Per debolezza.
Ma vorrei invece che la gente abbia sempre la voglia di verificare, sentire i due tocchi della campana.
Vorrei che la gente pretendesse sincerita'.
Ogni volta che mi accorgo, che le persone nelle quali avevo riposto speranza, si
rivelano grette e misere nel loro essere, crude e senza cuore, senza umilta'..,quell'umilta'
che amano cosi' tanto sciaquarcisi la bocca...e sentirsi grandi... ogni volta
ci rimango male. E non posso fare altro che soffrirne. E cercare di imparare.
E cercare di trarre insegnamento.
Ed allora , mi faccio un appunto :
" Cercare di non essere come loro."
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